Venezia: sequestrate opere d'arte contraffatte, denunciato mercante d'arte veronese

2' di lettura 26/04/2023 - Nell’alveo di un più ampio e ramificato contesto investigativo che ha condotto recentemente al sequestro di opere contraffatte attribuibili a Giambattista TIEPOLO (il maggior pittore del Settecento veneziano) e Beppe CIARDI (famoso vedutista trevigiano di fine ‘800), i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Venezia hanno concluso un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, che ha consentito di sequestrare e di porre fine all’illecito commercio di numerose opere d’arte falsamente attribuite a Filippo DE PISIS, Giacomo BALLA, Piero DORAZIO e Tancredi PARMEGGIANI.

Nell’ambito della stessa indagine è stata accertata la commercializzazione di 11 opere d’arte falsamente attribuite, tra gli altri, ad artisti di fama mondiale del calibro di Giorgio DE CHIRICO (un dipinto), Mario SCHIFANO (un dipinto) e Pablo PICASSO (una scultura), tutte cedute tra il 2019 e il 2022 ad un professionista di Belluno, per mano di un mercante d’arte di Verona.

L’indagine trae origine da una attività intrapresa dalle Fiamme Gialle lagunari dedicata al controllo economico-finanziario del mercato dell’arte mediante l’analisi delle operazioni commerciali svolte dagli operatori del settore (gallerie, case d’asta e commercianti) sia sotto il profilo fiscale, sia per i relativi obblighi antiriciclaggio.

Nel corso delle attività è stata focalizzata l’attenzione su una serie di compravendite di opere d’arte molto richieste dal mercato che venivano proposte a prezzi fortemente concorrenziali nei territori del bellunese e veronese da oltre due anni.

Dopo aver effettuato i necessari accertamenti per provarne l’autenticità, ponendo in visione sia le opere sia le relative certificazioni di autenticità agli Archivi e/o Fondazioni competenti (organi preposti all’archiviazione delle opere), è stato possibile dirimere i dubbi, acclarando la falsità dei dipinti e quella degli expertise dolosamente utilizzati dal mercante, ora indagato, per convincere gli acquirenti della bontà delle “croste” che poneva in vendita.

A conclusione dell’attività di polizia giudiziaria, è stato segnalato alla competente A.G. il mercante d’arte della provincia di Verona per i reati di truffa aggravata, ricettazione e commercio di 11 opere d’arte contraffatte. In fase di indagini, il mercante scaligero è stato sottoposto a perquisizione domiciliare e ad una serie di accertamenti finanziari che ne hanno delineato un profilo commerciale particolarmente sviluppato su tutto il territorio nazionale.






Questo è un articolo pubblicato il 26-04-2023 alle 10:31 sul giornale del 27 aprile 2023 - 20 letture

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